Nikos Salingaros ha indagato scientificamente le caratteristiche della struttura urbana delle città, esponendo il risultato delle sue ricerche nel libro Principles of urban structure, ad oggi ancora non pubblicato in italiano.
Alcune delle conclusioni esposte circa le caratteristiche del sistema urbano, riguardano il linguaggio dei pattern, utile sia per comprendere il funzionamento di una città, che per organizzarne la progettazione.
Il sistema complesso di una città è secondo l'autore, da considerarsi gerarchico. Tuttavia non una gerarchia del tipo "ad albero rovesciato" (negata anche da Alexander in A city is not a tree) in quanto i singoli nodi (o livelli) risultano anche profondamente connessi tra loro, sullo stesso livello, generando molteplicità di connessioni, gerarchiche e non, e nuovi nodi nati dall'interfaccia di nodi elementari.
Si può notare come queste considerazioni corrispondano in informatica al concetto di rete p2p (peer to peer, da nodo a nodo) largamente utilizzata dai più famosi protocolli (Kademlia, eDonkey, ecc..), in quanto queste reti p2p dovrebbero utilizzare protocolli di peering che non riconoscano il concetto di client-server (e quindi una minima gerarchia). In realtà applicazioni o reti "pure" p2p sono molte rare, e quasi tutte fanno affidamento su "elementi non-peer" che centralizzano un minimo di informazioni (come l'indicizzazione nelle reti eDonkey).
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Tratto per gentile concessione dell'autore, da Capitolo 8.7 di PRINCIPLES OF URBAN STRUCTURE, Techne Press, Amsterdam, 2005. Tutti i diritti sono riservati ai rispettivi detentori.
" 7. Connessioni gerarchiche inter-scala.
Ogni sistema complesso ha una struttura gerarchica; vale a dire che diversi processi accadono su diverse scale o livelli. Le connessioni si realizzano sia sui livelli stessi, sia attraverso i livelli (Mesarovic, Macko et al., 1970).
Lo stesso vale per un linguaggio dei pattern. Il “linguaggio” genera un sistema di connessioni mediante il quale l’ordinarsi dei nodi di un livello crea nodi su un livello più alto. Tale processo scorre verso l’alto e verso il basso nei livelli (Figura 3). Il contesto coesivo fornito dal linguaggio permette la transizione verso l’alto a tutti i livelli superiori. Possiamo capire meglio un linguaggio se ha organizzazioni a livelli diversi, perché ciascun livello è protetto dalla complessità in tutti gli altri livelli.
[...] Ogni livello in un sistema gerarchico complesso è sostenuto dalle proprietà del livello immediatamente più basso. La combinazione dei pattern che agiscono su un più piccolo livello di scala, acquisisce nuove e inaspettate proprietà che non erano presenti nei pattern costitutivi, e queste vengono espresse in un pattern di livello superiore (Figura 4). I pattern sui livelli più alti sono perciò necessari perché incorporano informazione nuova.
Molti fallimenti nel descrivere un sistema complesso sono dovuti al fatto di non permettere abbastanza livelli. Un’interruzione fra i livelli disconnette il linguaggio dei pattern, perché i pattern su livelli differenti si trovano in tal modo troppo distanziati per poter entrare in relazione (Figura 5).
[...] La Figura 3 mostra che la gerarchia che proponiamo per i linguaggi dei pattern non è un albero rovesciato, perché ha cime multiple e connessioni orizzontali; cioè molte volte più connessioni di quelle possedute da un albero. Una struttura gerarchica ad albero rovesciato è troppo restrittiva, perché tutte le comunicazioni devono passare per gli snodi di livello superiore. Le gerarchie ad albero rovesciato sono associate con i sistemi che esercitano il controllo dall’alto verso il basso (Alexander, 1965). "
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Riferimenti:
- Nikos Salingaros
- Nikos Salingaros
Non mi convince molto il confronto dell'algoritmo lattice con una distribuzione di dati in rete informatica.
RispondiEliminaLe relazioni del sistema detto a 'lattice' hanno delle relazioni con un segno (positivo negativo), il protocollo internet e altri detti peer to peer (come ad esempio .torrent) hanno come segno solo quello positivo come un 'codicillo' di conferma (che mancando ri-avvia una nuova spedizione di pacchetti di dati).
Non esiste una relazione a lattice, ma una scelta tra strade diverse, altri salti, che non portano a nessuna modifica del dato finale.
Il rapporto di complessità non esiste, cambiano solo i percorsi.
Bisognerebbe avvicinarsi più alla programmazione pura e ad algoritmi di intelligenza artificiale per essere cugini lontani di quel ragionamento.
I patterns assomigliano più a studiate e testate 'librerie' (come le odiate-amate DLL di winzozz) usate tramite la sensibilità intellettiva ed emotiva del disegnatore a proporre soluzioni o ad cercare progetti.
Antonello
Ciao, si forse non è perfetto come confronto, ma non ti scordare che le reti p2p non si rifanno tutte alla tipologia di quelle ad esempio torrent che tu citi.
RispondiEliminaNella rete Netsukuku che penso tu conosca, tanto per fare un esempio, questo raffronto è riscontrabile?
Sui pattern concordo appieno.
Ribadisco che il collegamento non è dato ne chiarito in questo tuo estratto.
RispondiEliminaMa nello schema di rappresentazione dei problemi ad albero e non-albero, citato dall'illuminante pubblicazione di Alexander, esistono i livelli su cui si posizionano le varie specifiche. Esiste il segno e senso della relazione tra loro. Esiste la loro diversità e la complessità di interrelazioni.
Cose paragonabili non credo esistono in un protocollo di scambio dati elettronici tra i nodi di una rete elettronica. Torrent dopo un lancio iniziale dei pacchetti appartenenti ad un insieme, cede ai pacchetti una loro autonomia di scambio. Altri protocolli P2P usano un calcolatore esterno come navigatore.
La tesi in discussione cerca di usare una rappresentazione schematica e grafica per agevolare la visione complessa delle relazioni tra specifiche, problemi e soluzioni.
Come si intuisce dalla sua premessa iniziale nelle 'Note sulla sintesi della forma': <>
ops! sperito il virgolettato!
RispondiElimina"Sappiamo che limiti alla capacità individuale esistono nell'aritmetica.Per risolvere un intricato problema di calcolo abbiamo bisogno di un metodo di esposizione che lo tenda chiaramente esprimibile. Le ordinarie convenzioni aritmetiche ci offrono questo metodo. Due minuti con la matita sul retro di una busta ci permettono di risolvere problemi che, affrontati mentalmente, rimarrebbero insolubili, anche se tentassimo per cento anni.
Ma per quanto riguarda i problemi della progettazione non abbiamo ancora un mezzo corrispondente di semplificazione. Queste note propongono appunto un modo di rappresentate i problemi della progettazione, che rende più facile la soluzione. È un modo per ridurre la sproporzione fra le limitate capacità del progettista e la grande portata del suo compito."
Pardon!
Tra qualche mese sarà pubblicata la versione italiana di questo testo, che io considero il migliore tra quelli di Salìngaros e allora tutto sarà più chiaro. Speriamo solo che avvenga presto.
RispondiEliminaSaluti
Pietro